venerdì 31 ottobre 2014

Sociologia al volante.


Il popolo guidatore è variegato e tutti coloro che giornalmente utilizzano la vettura a quattro ruote  e si lanciano nella giungla del traffico, sanno bene la fauna con la quale si dovranno confrontare giornalmente.

Da quando ho preso la patente, ho potuto verificare che le categorie, benché variegate, sono comunque rimaste immutate nel tempo.

Ovvero, cambiano i modelli, cambiano i colori, ma chi si mette al volante non cambia mai.

Per comodità ve ne descrivo alcune.


IDIOTA CON SINDROME DA NIKI LAUDA

Solitamente di età massima 23-25 anni, macchina di piccola cilindrata, gomme lisce e carrozzeria provata da anni di guida alla cazzo di cane, in compenso impianto radio da 3.000 Euro .

Sfreccia convinto a 120 km nei centri urbani, avendo nella sua testa bruciata dalla playstation, il circuito cittadino di Montecarlo, normalmente accompagnato da coetaneo che siede beato al suo fianco con sorriso coglione stampato sul viso.

FURGONARO

Categoria che personalmente mi irrita parecchio, dotati di furgoni bianchi di varie stazze e forme, sono una razza convinta che esista, non il limite di velocità massimo, ma il limite minimo, ovvero una soglia al di sotto della quale non si possa andare. 
Percorrono quindi qualsiasi strada viaggiando 40/50km orari al di sopra dei limiti consentiti. 

Ma la caratteristica che li accomuna tutti, senza distinzioni dovute a razza o religione e che sono geneticamente predisposti a guidarti a 5 cm dal tuo culo, nonostante si sia in autostrada e si stia viaggiando a 130 km orari.   

IL CENTRISTA

Questa è forse la categoria più democratica ed ecumenica. Non esistono differenze di età, sesso o cilindrata di macchina.

Chiunque può essere colpito da questa forma di idiotismo senza senso, che ti porta ad essere incapace di reagire a qualunque stimolo sonoro (clacson) o luminoso (sfanalamento), e così di colpo, ti ritrovi senza motivo alcuno a viaggiare nella corsia centrale dell'autostrada a 90 km orari mentre quella di destra rimane desolatamente vuota. 

Capisco che nel nostro paese, solo a sentir parlare di destra si ha il terrore che risorga Mussolini, ma se hanno fatto 3 corsie (addirittura 4) un motivo dovrà pur esserci.

E invece nulla, ma il picco dello sconforto lo si raggiunge quando tu puoi finalmente superare a sinistra (dopo aver aspettato i soliti minchioni che vanno a 180 km) e cerchi di fargli capire che se vuole andare a 90km lo faccia pure, ma che lo faccia nella corsia vuota a destra.

E' tempo perso, e te ne rendi conto, quando butti l'occhio per vederne la faccia e ti rendi conto che chi guida ha la stessa espressione di un manichino della Standa, ovvero nessuna luce umana nei suoi occhi,sguardo bovino perso nel vuoto e mani incollate al volante come per paura che qualcuno glielo possa portare via.

LA PRUDENTE

Quella categoria di donna talmente convinta della fesseria spacciata da diversi blog ammorbacervello, che loro, al contrario degli uomini, riescono a fare più cose contemporaneamente, che pregne di tale infinita abilità femminina, guidano, telefonano, messaggiano, si truccano, si pettinano....etc....etc... 

Allora vi chiederete, ma perché prudente? 

Perché oltre ad essere fighe, intelligenti, smart, alla moda, sono prudenti in quanto hanno messo attaccato dietro l'adesivo con la scritta " Bebè a Bordo" per non far correre rischi alla prole.

L'AGILE VETUSTO.

Questa tra tutte è la più incredibile, e ditemi voi se non ho ragione. 

Sei li che stai percorrendo un tratto di strada libera, mantieni la tua velocità consentita, nessuno davanti, nessuno che arrivi in senso contrario, linea di mezzeria che consente eventuali sorpassi.

Davanti a te a circa 200 metri noti con la coda dell'occhio sulla tua destra una macchina che sporge il muso sullo sfondo pronta per immettersi dalla stradina laterale lungo il tuo senso di marcia. 

Come detto, nessuno davanti a te, quindi lui vede benissimo che stai per arrivare. La logica imporrebbe che aspetti il tuo passaggio per poi avventurarsi in maniera sicura lungo il tuo senso di marcia.

Quindi, forte di tale logica, prosegui tranquillamente, in quanto il muso della sua Fiat modello Duna 1985, argento canna di fucile lucida e splendente, rimane fermo sul bordo, ma tu sai, nel tuo profondo, che è come un felino che abbia adocchiato la preda pronto a scattare con balzo fulmineo al collo della malcapitata fiera.

Nel frattempo come d'incanto e mentre ti avvicini all'incrocio, in senso contrario appare una fila di auto e camion lunga diversi metri, e a completare il tutto la linea di mezzeria si trasforma in un classico doppia striscia continua da divieto di sorpasso alcuno. Quindi se ti si mette davanti non potrai mai sorpassarlo.

Stai li, pensi, non ti muovere,dici, ormai ci sei quasi, quindi fammi passare e poi immettiti pure.

Invece proprio come temevi, quando sei oramai a pochi metri da lui, la duna, con scatto degno di un ghepardo e con agilità sorprendente si getta prima nel mezzo della strada poi con incredibile perizia, fa due o tre derapate di culo si mette li davanti a te. 

Tu intanto hai inchiodato, lo stai stramaledicendo pensando, bravo fenomeno, adesso vai però, scorri.

Invece il conducente della Duna (che nel frattempo tu hai visto bene in faccia e ti sei reso conto che ha un età che gli permetterebbe, davanti ad un bicchiere di vino, di raccontarti deliziose storie di trincea lungo il Piave avendo vissuto personalmente la Grande Guerra del 15-18) perde quella lucidità da predatore della savana, e le sue sinapsi tornano a muoversi allo stesso ritmo blando di un elettore del PD e si mette comodamente a 25 km orari davanti a te, e tu sai che non supererà mai quel limite per i prossimi 5 km.