lunedì 12 gennaio 2015

Saggezza popolare

A volte la saggezza popolare la si trova in posti dove mai al mondo ti immagineresti di poter nutrire il tuo personale bagaglio culturale.

Recatomi per necessità alimentari presso un supermercato al fine della mia prima giornata di lavoro di ritorno delle vacanze, non immaginavo che insieme a soddisfare un bisogno primario come quello del cibo, avrei goduto di una perla di alta saggezza popolare.
E così, avendo fatto provviste per rendere il mio frigo utile a conservare alimenti e non un mero contenitore consuma energia elettrica, e dopo aver saldato il conto alla società del consumismo, mi dirigo abbastanza sereno, nonostante i 32 gradi all’ombra verso il parcheggio sotterraneo.

Ed è li, proprio alle scale mobili, che ho involontariamente ascoltato questa assoluta dimostrazione di saggezza proferita dalla vecchina di fronte a me, giù per l’elettrico cammino verso lo interrato parcheggio.

Personaggi :

Tre metri più avanti a me la figlia, età stimata 50-55 anni
Un metro prima di me la vecchina, età stimanta…..tanti di più.
E infine Io, età stimata….lasciamo perdere…

La figlia, tipica matrona bolognese che gioca a far la bella faiga, tutta colorata, piena di veli svolazzanti di morbida e sintetica seta intorno ad abitone di cotone bianco modello matrone di case adibite al pubblico sollazzo, scollatura che generosamente mostra una marmellata di tette color ebano, essendo le medesime prodigiosamente arrostite dal tempo di febbraio al sole della riviera.

La mamma, vecchina curva, con vestitino, calza contenitiva di 45 cm di spessore, sospetto fossero di lana, giacchettino indosso e per finire una chioma color argento che mi rimandano i pensieri ad un passato remoto e al profumo di cannella di biscotti appena sfornati.

L’antefatto :

Evidentemente parlavano di una cena che si sarebbe dovuta tenere la sera stessa, invitata una amica o almeno credo, in quanto mi sono concentrato sul discorso al primo…..Mo soccmel della nonnina.

Lo scambio di battute:
(istruzioni per l’uso, leggere avendo in mente il mitico e unico accento bolognese, in quanto lo scambio è avvenuto al suono musicale di tale meravigliosa inflessione).

Figlia “ No mamma, ho detto di no, non mangia neanche il tonno, è vegetariana.
Mamma : Sciiiooooccia e allora che deve mangiare solo insalata questa qui ?
Figlia : Oh alla fine che devo fare, faremo un insalata e qualche verdura grigliata.
Mamma: Vegetariana……mah.

Pausa di riflessione…..e poi…..

…..LA PERLA DI SAGGEZZA

Mamma : Sci vede che leilì non ha patito la fame che c’ho avuto io al tempo di guerra e non ha dovuto mangiare scorse di patate….vedi mò se faceva la vegetariana…sci mangiava na vacca intera mò invece dell’insalata…..

Io dentro di me ho tributato alla nonnina nell’ordine :
Una Ola modello Mondiali di calcio Italia 90 della durata di 5 minuti, una standing ovation stile Pavarotti alla Royal Albert Hall,  e ho smesso di applaudire dentro di me solo dopo aver rimesso a posto l’ultimo pacco di pasta nella mia dispensa di casa. Ovvero 35 minuti dopo.

Con il dovuto rispetto verso i miei amici vegetariani…. :-)

Piero