sabato 31 ottobre 2015

I cinesi raddoppiano. I tedeschi si scoprono europei.

Due le notizie di ieri sulle pagine dei mezzi di informazione alla sezione esteri che meritano un commento.

La prima, ci porta in Cina e riguarda la cancellazione di quella legge del Partito Comunista che imponeva il divieto di procreare più di un figlio per mantenere regolamentate le nascite.

Ora, dopo 36 anni della cosi detta legge del "figlio unico" conti alla mano sembra che i funzionari abbiano constatato che se si  fosse continuato di questo passo, di qui a poco il ricambio generazionale sarebbe stato minimo. Insomma ci si sarebbe trovati ad affrontare un paese pieno di anziani e con pochi giovani.

Quindi, considerando che non possono certo contare su di una immigrazione massiccia che garantisca il ricambio, cosa che invece sta succedendo in Europa, hanno dato il permesso per raddoppiare la prole per chi lo volesse. Tra l'altro, essendo molto precisi e pignoli e si sa che con l'apparato non si scherza, abbiano già stimato che solo un 10% degli aventi diritto procederà a procreare in quanto mantenere un figlio è molto costoso e non alla portata di tutti.

Inutile dirlo, quando si mettono a pianificare i governi comunisti non lasciano mai niente al caso.

Chissà se provvederanno ad organizzare corsi di supporto psicologico contro la gelosia del figlio unico, che dopo tanto tempo di regno incontrastato coccole e vizi, vedrà usurparsi tali privilegi dal nuovo fratello o sorella in arrivo.

Di certo, di supporto psicologico continuando di questo passo ne avranno bisogno i tedeschi. Così passiamo alla seconda notizia, ovvero quella che riguarda la voragine nei conti della Deutsche Bank.

Si proprio quella banca gestita da quei simpatici funzionari che ad ogni richiesta di allentamento delle misure di rigore finanziario, quando nel resto d'Europa si arrancava, rispondevano sempre in coro e sull'attenti NEIN !

E così anche coloro che hanno sempre sparato a zero sulle allegre finanze degli altri attori europei, si ritrovano a dover coprire un buco di oltre 6 miliardi.

Insomma dopo gli ultimi scandali rimbalzati in tutto il mondo (Wolkswagen, Lufthansa etc.) stai a vedere che anche i tedeschi comincino a capire come si siano sentiti gli italiani o gli spagnoli di fronte ai loro continui rimbrotti e rimproveri a carattere istituzionale.

Certo siamo ancora lontani dalle disavventure di un greco, portoghese o un italiano, ma si spera che venga sbiadita un poco di quella patina di superiorità con la quale hanno trattato tutti a livello politico ed istituzionale negli ultimi anni.

Staremo a vedere.



domenica 25 ottobre 2015

I viaggi raccontati dai periodici. Sogni che rimangono patinati.

Avete mai sfogliato una di quelle riviste patinate che come argomento parlano di viaggi ? Siano essi periodici, quindi testate vere e proprie o inserti di quotidiani, sembrano tutte create avendo un unico scopo, farti capire quanto tu sia povero e quanto lontane e remote siano le possibilità che tu possa mai fare i viaggi che raccontano.

Non importa che le destinazioni siano esotiche o dietro casa, il giornalista, quel bastardo fortunato, come sempre  mette in funzione il sesto senso per trovare sempre il massimo possibile. E quindi dopo averti fatto venire l'acquolina in bocca con descrizioni da mille e una notte, fotografie che ti trasportano in una dimensione lontana, passano a darti il cosiddetto calcio sugli stinchi.

Si perché, nell'articolo ti hanno descritto l'agriturismo, al "Viandante Povero" della quale tu non conoscevi l'esistenza ma che dista un paio d'ora da casa. Camera con letto a baldacchino, vista mozzafiato su panorami adagiati su colline fatate e velate da una nebbia fluttuante che ricorda massaggi orientali.

La descrizione ti rapisce, piscina, sauna e una tavola imbandita da banchetto nunziale, e ti dici dai perché no, in fondo un fine settimana si potrebbe andare a fare una gita. Però poi come sempre lo sguardo si sposta nel box solitamente in basso a destra quella che ti descrive i prezzi. E ti rendi conto che una camera matrimoniale in offerta speciale il 22 febbraio, con prima colazione, costa quanto la settimana che hai passato a Rimini con tutta la famiglia nel mese di luglio.

E così capisci le ragioni del nome "Al Viandante Povero". In quanto ad inizio soggiorno, il venerdì, avevi un conto in banca, si magro è vero ma che con orgoglio custodiva i risparmi di una vita. Al lunedì, a fine weekend, l'unico povero saresti tu, ovvero il viandante che ha fatto l'errore di prenotare.

A parte qualche rivista particolarmente attenta alle tasche dei comuni mortali, la maggioranza delle testate di settore sembra ancora vivere negli anni 80 quando ancora in questo paese girava la moneta. Viaggi e posti improbabili senza considerare il target alla quale si rivolgono.

Paradosso assoluto le riviste di bordo delle compagnie aeree low cost.

Hai speso 32 € andata e ritorno di biglietto aereo, partendo il martedì sera alle 23.55 e ritornando il giovedì con volo alle 4.55. Hai preparato lo zaino con il bilancino di precisione ed il calibro.
Il bilancino da oreficeria per non superare i kg di franchigia e non dover quindi pagare l'imbarco dello stesso. Il calibro lo hai usato per calcolare l'area ed il volume, ovvero le dimensioni ammesse a bordo, che naturalmente cambiano da compagnia a compagnia, alla faccia dell'Europa Unita.

Sei soddisfatto, l'aereo decolla e prima che gli assistenti di volo si trasformino in persone urlanti che ricordano gli ambulanti dei mercati meridionali, proponendoti di tutto, prendi la rivista di bordo e la sfogli incuriosito. Vai alla sezione "Dove Mangiare" della città che tra un paio d'ore avrai il piacere di visitare. Dopo un rapido sguardo sconsolato la metti via. I tre ristoranti suggeriti hanno un costo a persona, vini esclusi, identico al budget che hai stanziato per l'intero soggiorno per te e signora.







sabato 24 ottobre 2015

Posto pubblico per concorso - Intenso come prova ad esami e non gratta e vinci

Premessa. Al fine di evitare l'accusa di essere "populista" termine molto di moda nella maggioranza di destra, scusate il lapsus, di sinistra oggigiorno al governo, affermo e dichiaro senza nessuna costrizione che sono ben convinto e sicuro che non potendo fare assolutamente di tutta un'erba un fascio, che i dipendenti pubblici non sono tutti fannulloni (oddio ho detto fascio, tranquilli lettori radical chic non mi riferivo ad idee politiche bensì al sostantivo maschile che identifica oggetti della stessa natura).

Naturalmente tu che mi stai leggendo, sei parte numerica di quella statistica, seppur limitata di lavoratore indefesso, onesto e dedicato al bene pubblico. Non sto scrivendo questo per te, per cui non ti alterare.
Vignetta di AGJ

Tornando a noi e prendendo invece in esame la notizia di queste ore su quanto successo a San Remo, ci si rende conto che oramai tale genere di rivelazioni sono all'ordine del giorno.

In breve, se non avete voglia di aprire il link, hanno arrestato 35 dipendenti del Comune e indagati altri 195 per assenteismo. Il solito modus operandi, insomma, vado, timbro e me la filo via.

In considerazione dei numeri mi vien da pensare che proprio in pochi non devono poi essere questi fannulloni.

Ed aggiungo che non capisco il trattamento di riservatezza e privacy che viene garantito a questi "impiegati modello".

Visto e considerato che la loro faccia si può tranquillamente identificare con altre parti anatomiche più in basso dove si dice non batta il sole, perché tutelarli?

Perché fare vedere questi illustri signori che timbrano e poi vanno a farsi allegramente i propri suini comodi, con i visi oscurati?

Hanno forse provato vergogna loro a prendere per fessi tutti noi, visto che sono impiegati pubblici, quindi pagati con i nostri soldi? No, anzi, non mi sorprenderei che al bar con un giro di gente fidata si siano pure vantati di tali comportamenti.

E allora mi chiedo, perché non rendergli pan per focaccia e provare anche noi una volta a ridere con loro?

Quindi via l'oscuramento e mostriamo pure i volti di questi furbi anziché proteggere la loro privacy. Mostriamo i volti dei ciechi che guidano le macchine o degli invalidi che ballano nelle balere la sera.

Mostriamo i volti di questo esercito di vermi e parassiti, diamo nome e cognome, tanto hai voglia a chiedere indietro il maltolto come risarcimento, non recupereremo mai un centesimo.

Hai la prova, è tutto li  su nastro o su supporti elettronici, timbri e te ne vai, non serve altro, non servono processi, non servono lunghe pastoie burocratiche.

Se di senso civico non son dotati, proviamo allora a costringerli a provar vergogna. Chissà che finendo alla berlina di tutti, si rendano conto anche loro quanto possano far male i pugni al fegato che prendiamo ogni volta che si sente una notizia del genere.

Oggi mi andava di essere cattivo.



domenica 18 ottobre 2015

La modella di Marie Claire e la voglia di farsi un panino.

Come si possa prendere a canone di bellezza le modelle di certe riviste, io  proprio non lo capisco.

Donne care, vi parlo da uomo, ma uomo reale, con i peli sul petto, con i capelli bianchi, con le maniglie dell'amore. Mai usato creme depilatorie, mai fatto una ceretta, l'unica lampada che conosco è quella sul comodino che mi accompagna la sera quando leggo un bel libro. Donne se credete che per piacerci dovete essere come la modella, o sarebbe meglio dire l'acciuga apparsa su Marie Claire vi sbagliate di grosso.

Intanto la direttrice che gioca a fare Miranda Priestley del Diavolo veste Prada, dovrebbe essere costretta a mangiare lardo di colonnata per una settimana solo per aver scritto " è una sana taglia 38 ". Guardate sta povera ragazza e ditemi se a voi sembra sana.

Sarà stato pure un bravo fotografo, ma l'espressione mi fa subito pensare a "datemi un panino con la mortazza che sto svenendo dalla fame".

Spesso hanno queste espressioni sofferenti, distanti, oserei dire rincoglionite, che non capisco proprio come possano essere prese come modello da seguire.

Donne vi prego, io ormai sono una voce fuori dal coro, anche per non rischiare ripercussioni familiari al limite della tragedia, ma vi prego magnate. Magnate di gusto. E mandate a farsi fottere questo modello assurdo che vi hanno inculcato nella testa, ovvero il timore di essere sempre sovrappeso.

A mensa, a casa, a cena la sera con gli amici, smettetela di fare i criceti mangiando foglie di insalata scondita e fatevi pure una pizza. Quando vi presentate con la mozzarellina e la bietola scondita siete l'espressione massima della tristezza, il gelo che mi trasmettete nel cuore è lo stesso che proverei in un giorno d'inverno e i caloriferi rotti. La sofferenza nel vedervi mangiare, pardon, ruminare, carote crude e yogurt è la stessa che provo in un giorno afoso d'estate avendo il condizionatore rotto.

Viva le curve, viva l'abbondanza, viva la ciccia da stringere tra le mani, credetemi alla fine un bel seno formoso o un fondo schiena generoso attira molto di più che una piatta e triste conta di costole con due bottoni al posto dei seni.

Va bene parlo per me, nessuno mi può dare il diritto di parlare a nome dell'italico popolo maschile. I gusti son gusti, ma porca miseria a rivedere l'immagine della copertina e provando ad immaginare una serata romantica dal finale piccante a voi non sembrerebbe di accarezzare qualcosa del genere ?

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sabato 17 ottobre 2015

Contanti o Carta di Credito? Fattura o senza ?

Ammettiamolo a tutti almeno una volta nella vita (magari fosse solo una volta) è stata fatta la domanda riportata nel titolo di questo post

Per la prima parte, ovvero CONTANTI O CARTA DI CREDITO sia esso un venditore, un commerciante, un libero professionista o altro, noteremo che l’attitudine e quindi l'umore, con la quale ci viene posta la domanda cambia a seconda della cifra che stiamo spendendo.

Se stiamo spendendo molto, allora il sorriso sarà ampio, solare, raggiante. Vi mostrerà tutto, capsule, ponti otturazioni, perché in quel preciso istante siete il suo cliente preferito e non importa se pagherete con un pezzo di plastica e ci rimetterà una commissione.

Se stiamo splendendo una cifra bassa, (cifra che viene stabilita secondo l’insindacabile giudizio di chi sta vendendo) il sorriso di contro sarà falso, minatorio, intimidatorio, come a dire provaci e ti chiudo le dita nel cassetto. Quello che nel primo caso era stato un trionfo di denti, in questo frangente sarà un apparire di canini stile vampiro con l’obiettivo unico di dissuaderti dal voler usare quel maledetto pezzo di plastica.

A differenza dei variabili stati d’animo riscontrabili nel caso della prima domanda, superata questa prima fase di stallo, alla nostra risposta CONTANTI, la reazione sarà invece per alcuni (sia chiaro non per tutti), probabilmente la stessa.

Noterete che come prima mutazione di colui che vende, comincerà a guardarsi intorno con aria furtiva, facendo andare a destra e sinistra lo sguardo per accertarsi che altri non possano sentire.

Dopodiché inizierà leggermente ad avvicinarsi, facendo diminuire in maniera pericoloso quello spazio riconosciuto come peri-personale e della quale siamo tutti gelosi. Soprattutto se in pausa pranzo avendo dimenticato di dover trattare con il pubblico il vostro venditore si è sparato una cofana di pasta al pesto.

Quando sarà a pochi centimetri da voi e si sarà ingobbito per nascondersi del tutto protetto dalla vostra figura, che nel frattempo spaventata dalla trasformazione sarà rimasta basita sul posto senza muoversi di un centimetro, porrà con un sibilo degno della peggior serpe tentatrice, la domanda. Con o senza fattura?

Inutile nascondersi, molti soprattutto di fronte a cifre importanti, erroneamente considerano uno sconto dovuto quel 22% di IVA richiesto dallo Stato. Paghiamo tanto, se posso risparmio. Senza immaginare che ci stiamo fregando da soli due volte.

La prima, perché se proprio vogliamo risparmiare, dovremmo chiedere al prode venditore non il 22% ma almeno il 50%. In quanto lui non risparmia l'Iva, che avreste dovuto pagare voi, ma non dichiarando l'incasso, magari a maggio presenterà un 740 più basso del vostro e pagherà di tasse un'aliquota inferiore alla vostra.
Con la differenza che voi prendete 1.200 Euro al mese e lavorate alle poste e d'estate fate 7 giorni al mare dai suoceri a Punta Marina. Lui magari è uno di quelli che girano in Porsche e fa le vacanze in Costa Azzurra.

La seconda è che evadi di qua, evadi di la le tasse, volente o nolente sarebbe meglio pagarle tutti e di meno. Ma questo è il mio punto di vista.

Quindi va da se che se fosse per me, ridurrei, el il contante spronando invece ad usare solo metodi tracciabili.
Senza paura di fare un piacere alle banche, in quanto un Governo che si rispetti farebbe in modo di legiferare per evitare che diventi un ulteriore regalo agli istituti di credito. Ad esempio impedendo o mettendo limiti su commissioni o transazioni avvenute in maniera elettronica.

E invece il Governo (bontà sua) innalza a 3.000 € il limite dei contanti ad oggi fissato a 1.000 €.

Prego vivamente chi è a favore, di non venire a dirmi che tale limite rispecchia la media europea. L’Europa dobbiamo prenderla come esempio sempre e non solo quando ci conviene, quindi quando avremo il tasso di evasione al livello di quello tedesco allora potremo non mettere limiti come fanno loro.

Non credo neanche a chi dice che si favoriranno i consumi, se ho dei soldi da spendere li spendo a prescindere da come pago. E poi questa malinconia di pagare in contanti, tutti con l'ultimo modello di Smartphone e la TV che ti serve il caffè mentre guardi la tua serie preferita, quindi iper-tecnologici, ma ancora a pagare con i rotoli da 20 € come si faceva 50 anni fa.

E non tiratemi in ballo gli anziani per favore, anche questo la ritengo ragione che sa di scusante.

Il problema è che senza contante non gira il nero, se non gira il nero non si possono raccogliere mazzette, raccogliere il pizzo e fare inciuci strani, ed è ovvio che la politica ci tiene ad aiutare e foraggiare il tessuto sociale che la mantiene in vita, altrimenti come farebbe?

Alcuni mi suggeriranno che sarebbe meglio preoccuparsi di andare a scovare i grandi evasori invece di tartassare il piccolo contribuente. Certo, perfettamente corretto e una volta presi fargli pagare fino all'ultimo centesimo, Ma ricordiamoci che in fondo noi siamo parte della società in cui viviamo. E che non si può aspettare sempre che il buon esempio arrivi da qualcun'altro. 
Come sempre è solamente il mio pensiero. Il vostro?











Vaccino sei pro o contro ?

Visto il continuo diminuire dei dati riguardanti le vaccinazioni infantili obbligatorie, è di questi giorni la notizia che su indicazione degli assessori alla sanità di diverse regioni, ci sia intenzione di portare avanti un disegno di legge che introduca l'obbligo di eseguire la profilassi obbligatoria per poter accedere ai corsi scolastici.

A Bologna,tra l'altro,il problema è salito alla ribalta anche a causa del recente decesso di una neonata di 28 giorni causato dalla pertosse che ha fatto scoppiare il dibattito tra i pro e i contro.

La questione è seriamente spinosa, chi sostiene di non voler seguire la profilassi obbligatoria lo fa in nome di timori dovuti alle sostanze presenti nei vaccini e secondo il loro punto di vista, il vaccino oltre ad essere inutile potrebbe anche essere dannoso e così si moltiplicano le Associazioni
anti-vaccinali. Ironia del fato, proprio a Bologna il giorno del decesso della neonata era in corso un convegno di Comilva.

Chi sostiene il si, invece si scaglia contro questa nuova tendenza, in quanto accusano i sostenitori del no di essere attratti e manipolati da informazioni prive di ogni fondamento e di voler seguire solamente una moda del momento, mettendo a rischio e repentaglio la salute anche degli altri.

Da quando internet è diventato parte integrante delle nostre vite abbiamo avuto accesso a tutta una serie di informazioni libere che prima avrebbero richiesto giorni di ricerche in polverose biblioteche. Conseguenza, oggi tutti sono i grado di diffondere tramite tam tam, ricerche pseudo mediche e opinioni varie o dare risonanza alla uscita di un attore che sostiene che i vaccini sono pericolosi.

Di contro, però, bisogna anche riconoscere che l'ammontare quotidiano di minchiate che si leggono su internet, per i più radical chic bufale, supera in tonnellaggio la quantità di gas serra emessi ogni giorno nell'atmosfera e quindi un attimo di attenzione e verifica delle fonti sarebbe quanto meno consigliabile,quando l'argomento è serio come questo.

Nel caso specifico, lungi dal confutare le ragioni del si o del no con dati alla mano, non ne sarei capace, posso solo dire quello che personalmente penso.

Si i vaccini vanno fatti, anche perché se comincio a non fidarmi di case farmaceutiche e ospedali (non che ci si possa fidare al 100% purtroppo) allora è meglio vivere sperando che si rimanga sani come pesci sino al giorno in cui la Signora con la falce busserà alla tua porta. Cosa alquanto difficile in quanto prima o poi tutti avremmo bisogno di cure medici e medicinali.

Poi se alcuni preferiscono curarsi con decotti di primula montanara mischiata a feci di libellula del Congo liberissimi di farlo o come dicono gli anglosassoni, be my guest, il fatto è che magari nel caso specifico, ironia a parte, il non vaccinarsi potrebbe rivelarsi pericoloso per altri, che magari preferiscono soluzioni mediche più all'avanguardia.

Insomma si pone il solito limite, la tua libertà è sacra sin quanto non interferisce con la mia libertà di proteggere e prevenire. E nel caso specifico mi sembra che la libertà di non vaccinare in effetti possa mettere a repentaglio la salute di altri.

Se decidi di essere fruttariano, crudista o vegano  il mio rispetto sarà totale e incondizionato e sino a quando non mi accuserai di essere assassino o di mangiare cadaveri, se mi faccio una bistecca, andremo d'amore e d'accordo. Nel caso in oggetto credo che in effetti la libertà di scelta di non vaccinare, giustifichi il fatto che possa essere percepita come pericolosa per altri.

Ma come d'abitudine è sempre e solo un mio inutile parere.

Per questo vi invito a partecipare al sondaggio in alto a destra. Voi cosa ne pensate ?

Per approfondire :

Ministero della Salute per il fronte del SI
Comilva per il fronte del NO

domenica 11 ottobre 2015

TTIP - Opportunità per tutti o come sempre pochi?

E' di oggi la notizia che a Berlino si sono ritrovati in 100.000 per dire di no alla prossima firma del trattato Ttip. Se ne parla da tanto, ma credo che in pochi sappiano esattamente di cosa si tratti. Anche perché, come sempre, la proba stampa italiana, si guarda bene dal riportare approfonditamente notizie di carattere internazionale. Polemica a parte, mi sono preso la briga di andare a leggere la fonte ufficiale, ovvero un documento EU che spiega cosa sia il Ttip ovvero il Transatlantic Trade & Investment Partnership.

Essenzialmente si tratta di un accordo commerciale che l'Unione Europea sta negoziando da tempo con gli Stati Uniti e che dovrebbe garantire una facilitazione degli scambi commerciali tra le due aree macroeconomiche.

Quello che mi colpisce subito leggendo il documento della EU è che tra gli obbiettivi, puramente economici alla sezione "Impatto" ve ne sia uno che dice espressamente - mantenere la nostra influenza nel mondo- ma questa frase solo per me ha un sapore vagamente colonialista?

Tanto per raccontare brevemente le due campane, ovvero chi è contro e chi pro, iniziamo da chi non vuole che tale accordo venga siglato.

Chi si schiera contro (si prevede la firma entro il mese di ottobre) adduce ragioni principalmente legate al fatto che tale accordo finirà per privilegiare le multinazionali a scapito delle piccole imprese. Ovvero una perdita di competitività di quelle imprese che non sono strutturate a livello internazionale, ma che garantiscono determinati standard qualitativi e produttivi. Oppure, altro punto contro, è l'arrivo di prodotti che contengano OGM dagli USA.

Chi lo sostiene invece, prevede futuro roseo di crescita, competitività nei servizi per il cittadino ma soprattutto garantire, riporto testualmente, "che i prodotti importati nell’UE rispettino i nostri standard elevati che: proteggono la salute e la sicurezza dei cittadini e l'ambiente apportano altri benefici alla società".

Ora alla luce di quanto avvenuto recentemente mi scappa un sorriso. Tanto per fare un esempio, abbiamo comprato Wolkswagen credendo nella integerrima Germania ed abbiamo avuto, neanche ve ne fosse bisogno, la conferma che quando di mezzo vi sono gli interessi economici, le aziende sono pronte a fare carte false pur di giustificare il profitto fottendosene di ambiente, sicurezza e standard qualunque essi siano.

Mi chiedo inoltre, perché si vogliano favorire gli scambi tra EU e USA, quando ancora all'interno dell'Unione Europea, praticamente a parte la moneta in alcuni stati, di unico vi sia ben poco?

Perché se vogliamo fare un mutuo non possiamo accedere ad una banca francese che magari applica miglior tassi? Perché non posso comprare una assicurazione in Danimarca se costa di meno? Perché non posso comprare una Renault in Francia o una Audi in Germania usufruendo così di un IVA più bassa? Creiamo prima un mercato unico reale. Che porti non dico beneficio, ma quantomeno aumenti un senso di giustizia sociale all'interno dell'unione per sentirsi tutti veramente parte di qualcosa di unico.

Potranno sembrare domande semplicistiche e banali lo so, però sempre nel documento di cui vi parlavo, alla fine si dice che alla fine ai cittadini, ovvero l'opinione pubblica sarà coinvolta nel processo decisionale.

Staremo a vedere quanto ascolto daranno alle oltre 3 milioni e mezzo di firme raccolte in tutta europa da chi non vuole che tale accordo venga firmato.

Non so voi ma ho come l'impressione che come sempre l'interesse economico prevarrà sul buon senso.



Per approfondire :

Slowfood
Commissione Europea
Il Post










sabato 10 ottobre 2015

Marino, resto, vado, non so.

A bocce ferme sto cercando di capire quanto sia avvenuto a Roma, ovvero del perché Marino si sia dimesso.

Passata l'ondata mediatica che ha scatenato, commenti, vignette, satira e altro mi sono posto la domanda del perché Marino abbia preso tale decisione.

Certo se analizzo le ultime performance del Sindaco romano, non posso certo dire che brillino di sagacia e furbizia. Ad esempio in mezzo al trambusto causato dal funerale dei Casamonica lui se ne stava beatamente in America a fare immersioni. Poi, evidentemente l'America deve essere destinazione a lui cara, in quanto vi è tornato, o meglio si è imbucato a giudicare delle ennesime polemiche scatenate dalle dichiarazioni del Papa in occasione della visita del Pontefice negli Stati Uniti.

E così di fronte all'ultima magagna saltata fuori, ovvero le cene pagate con la carta di credito del Comune, il Sindaco ha deciso di fare un passo indietro. O forse no, almeno a giudicare dalle dichiarazioni e dal periodo di riflessione di 20 giorni che si è dato per confermarle (tra l'altro cose che possono succedere solo da noi, in quanto o ti dimetti o resti).

Ma siamo sicuri che le ragioni stiano semplicemente dietro delle cene pagate con la carta "aziendale" o a delle multe non pagate?
Vignette di AGJ


Mi risulta strano credere che le ragioni di tale accanimento trovino radici in un ondata improvvisa di moralismo che ha avviluppato il nostro paese. Se la motivazione fosse solamente questa, credo ci troveremmo improvvisamente con un buon 75% di amministrazioni pubbliche senza amministratori al comando.

Di sicuro vi è che Marino è stato scaricato dal partito che lo aveva sostenuto ovvero il PD, quindi ho come l'impressione che dietro vi siano altre spiegazioni. Ad esempio leggendo qua e la  per la rete, vi sono alcuni che sostengono che si sia messo di traverso e quindi d'intralcio al sistema marcio con la quale vengono gestite le cose nella capitale, vedi l'inchiesta su mafia capitale, dove non vi è colore politico che si salvi.

Personalmente questa versione mi convince di più. Probabilmente si doveva far fuori qualcuno che non aveva ben capito come funzionavano le cose ed era di intralcio. Ed ecco che, sempre secondo il mio modesto e inutile punto di vista, si sia dato il via alle frotte di impavidi giornalisti a caccia di polemica, scheletri da mostrare, magagne da sbattere in piazza in maniera da sbriciolare il tenero e fuoriposto Marino.

Ripeto, non che ai miei occhi di profano abbia brillato per doti politiche o acume amministrativo, perciò non sono qui a difenderlo ma vorrei chiedere, in fondo, chi lo aveva votato?

Come sempre in Italia la risposta è la stessa. Quando qualche politico finisce alla gogna e si chiede in giro, sembra sia stato messo li per discendenza divina, in quanto le possibilità di successo di trovare chi lo ha scelto in cabina elettorale sono le stesse di trovare una pepita d'oro nei fiumi nostrani..

Ma si sa in Italia, esclusa una percentuale di fedelissimi che vota da sempre lo stesso schieramento i più sono volubili, scegliendo al momento per poi poter tranquillamente negare di aver contribuito alla scalata di questo o quel politico.

Non è così anche per Renzi ? In fondo provate a chiedere in giro, scusi lei ha votato per Renzi come Presidente del Consiglio? Nessuno ammetterà di averlo fatto. Eppure è li che governa, smonta la costituzione, cancella diritti.

Un momento, questa volta mi sa che qualcosa non torni. Sempre che non si voglia accusare  quel 60% dei cittadini di Firenze che nel 2009 lo hanno eletto Sindaco, mi deve essere sfuggito un passaggio. Qualcuno mi risponda per favore.

Insomma ma a Renzi chi diavolo lo ha votato?






martedì 6 ottobre 2015

Canone Rai. Croce senza delizia dell'italiano medio.

Vignetta di proprietà di AGJ

Paghiamolo tutti per pagare di meno è il nuovo slogan del Presidente in camiciola bianca.

Ammettiamolo quando sentiamo la parola canone, ci si chiude lo stomaco e una valanga di pensieri impuri ci assale la mente. D’altra parte che senso ha pagare una gabella per un servizio scadente per non dire inesistente ?

Il palinsesto della TV di stato è quanto di più triste e sciatto ci possa essere. Una fotocopia, perdonatemi , correggo, la brutta copia, del già svilente palinsesto delle reti Mediaset, dove parole come cultura, intelligenza, serietà e sano divertimento sono scientificamente umiliate al fine di evitare d’instillare nel telespettatore medio anche solo per sbaglio barlumi di tali virtù.

In questo scenario desolante ci ritroviamo ad assistere a programmi creati con il preciso intento di rincoglionire l’utente per favorire la crescita dello share e stimolare la raccolta pubblicitaria.

Ma veramente, cosa ha da offrire Mamma Rai a fronte del tanto vituperato canone ?

Programmi di Intrattenimento tipo quelli del sabato sera, dove un sabba di bambini posseduti da demoni   arcaici, cantano dentro corpi da chierichetto ma con le voci di Freddie Mercury o Maria Callas?

Show creati per pseudo VIP che non essendo stati ammessi a morire di fame e stenti su di un isola caraibica o farsi a piedi 6.000 km chiedendo l'elemosina alle genti, si trasformano in orride fotocopie di cantanti di successo?

Vogliamo parlare di cultura? Certo, volentieri se siete vampiri o esseri creati in laboratorio da un incrocio di geni umani con quelli di civette e gufi. Se fate parte di questa categoria allora il palinsesto è ricco di eventi a partire dalle 3.45 del mattino. D’altra parte a Viale Mazzini devono aver pensato, se amate la cultura significa che siete artisti radical chic, quindi non lavorate e potete stare svegli.

E se prendiamo in esame argomenti più nazional-popolari tipo lo Sport, cosa ci offre la Rai?

Basta fare zapping in un giorno qualunque e così ci renderemmo conto che mentre il Biscione trasmette la Champions, SKY sta raccontando di tutto, ovvero dalla Formula 1 al Moto GP, dal Tennis alle Olimpiadi. E mamma RAI?

Su RaiSport 1 ci troverete i mondiali di racchettoni in diretta da Milano Marittima e su RaiSport 2 la sintesi degli Open di Busto Arsizio degli Europei di tiro alla fune.

Insomma della Rai per come la ricordo io non è rimasto nulla, anzi ci conviene sperare vivamente che la famiglia Angela, regnanti assoluti del Mondo di Quark, sia prolifica e abbia altri eredi, in quanto unico caso al mondo di trasmissione che si rinnova per discendenza divina e monarchica, come per gli imperatori.

Non entro nel merito dei TG in quanto ne ho già parlato in un post precedente, dove parlavo della pochezza del TG di Cologno Monzese. Senza timor di smentita potete tranquillamente verificare se quanto scritto per le reti Mediaset non sia lo stesso per la Rai.

Insomma, lo vogliono mettere in bolletta per fare pagare meno ma tutti. Allora uno pensa, bene costerà 60, 70 € ma proprio al massimo, visto che è la tassa più evasa se la pagano tutti...

Ma che !!! I fenomeni ci fanno lo sconto di 13 € !!!

Insomma dopo aver comprato voti per 80€ adesso cercano consensi ma a basso costo. Si sa c’è la crisi.

A scanso d'equivoci ci tengo a dirvi che io lo pago da sempre e continuerò a farlo. In nome di quel senso civico che i politici a volte non sanno neanche cosa voglia dire.









sabato 3 ottobre 2015

Europa. Un condominio improbabile

Che il messaggio di un Europa come elemento aggregante al momento stia fallendo ce lo conferma, secondo il mio punto di vista, l'ennesima chiamata alla secessione arrivata dalle elezioni Catalane di domenica scorsa.

Se andiamo a chiedere in giro per l'Europa, quell'idea romantica di entità che funga da collante delle differenze culturali dei popoli che la compongono ci renderemmo conto che essa sta svanendo lentamente giorno dopo giorno.

Un idea colpita duramente, non solo dalla crisi economica, come molti sostengono, ma a mio parere anche dall'inefficacia dimostrata nel tempo delle istituzioni europee, nel comprendere le aspirazioni di un popolo diverso per culture, aspirazioni e modi di vivere.

I burocrati, invece, si sono concentrati unicamente in alchimie finanziarie e bancarie che hanno fatto si che al posto di essere la Fata Turchina dolce e comprensiva, oggi l'idea di Europa appaia ai più come uno spietato Mangiafuoco.

Ci troviamo, dunque, da una parte l'Europa intesa come Istituzione, che propende ad allargare i propri confini, in un abbraccio sia accogliente che stritolante.

Dall'altra, a livello locale, singoli movimenti che spingono affinché si possano frammentare tali frontiere, in un insieme di mini Stati. Insomma un prototipo di Europa modello Torta Sbrisolona.

Il filo conduttore di tutti coloro che gridano alla secessione è sempre lo stesso: vogliamo restare in Europa, ma vogliono abbandonare la Spagna, il Regno Unito, il Belgio etc.

Proviamo a giocare, immaginiamo un condominio di 28 unità abitative.

Stabile luminoso, ristrutturato negli anni 60 e successivamente negli anni 90.  Posizionato in maniera invidiabile. Abbastanza rissoso in precedenza, sin dalla sua costruzione, ma che da tempo oramai convive in relativa tranquillità in quanto dotatosi di un innovativo e ferreo regolamento condominiale.

Lo stabile è un insieme di singole realtà o unità abitative. Appartamenti, attici, depandances, piccoli monolocali, dove tutti contribuiscono pagando la retta in base ai millessimi.

http://historiana.eu/collection/satirical-maps
Come amministratore condominiale si è autoproclamata la Sig.ra Germania, che possiede tutto il 4 piano ed aspira al giardino dei Signori Italia, al marito operaio della Signora Ceca e a tutto quello che può comprare, visto che gode di un discreto reddito.

In verità fino agli anni 90 disponeva di metà superficie. Poi con l'aiuto di tutto il condominio che ha concesso prestiti generosi, è entrata in possesso dell'appartamento confinante ad Est e dopo una lunga battaglia di carte bollate con il proprietario del palazzo di fianco, ha potuto finalmente buttare giù il muro che divideva i due appartamenti.

Ad un certo punto e senza che nessuno validasse tale posizione, dall'altro del conteggio millesimale più elevato, si è auto proclamata Amministratore Condominiale e decide gioie e dolori delle famiglie che compongono questo variopinto condominio.

 3° Piano, famiglia Spagna, la moglie Catalunia,  dice, basta con te non ci sto più, vado a vivere in tinello. Come in tinello risponde il marito, certo risponde con cipiglio la signora, voglio restare nel condominio perché mi trovo bene con i vicini, la posizione è buona e poi godo di tanti servizi.

2° Piano in un appartamento piccolo, due vani, la famiglia Belgique, dove Madame Le Fiandre è da anni che minaccia di andare a vivere in balcone. Senza contare i Signori Corsi quelli del monolocale vicino la famiglia De Francia.

I De Francia sono particolari, si credono sempre i migliori in tutto, un poco boriosi ma simpatici in fondo. Fanno a gara con gli Italia a chi ha il giardino più bello, il vino più buono, il formaggio migliore. Sarebbero simpaticoni.Peccato che ogni volta che si eccitano e sentono parlare di agitazioni nel quartiere arabo di fronte, prendono e senza che nessuno gli chieda nulla se ne vadano a fare a pugni a nome di tutti .

Diversa è la storia della Famiglia Britannia, sono coloro che godono della posizione più invidiata. Una dependance separata dal resto dello stabile dal laghetto dei pesci rossi. Loro vorrebbero tanto separarsi dal condominio, peccato che abbiano usufruito per anni delle spese comuni per la ristrutturazione di tutto il comprensorio e quindi tratto beneficio in termini di valore economico. Fossi io l'Amministratore, mi piacerebbe prendere per la collottola il capo famiglia e dirgli "prima mi ridai indietro tutto quello che ti sei intascato negli anni, e poi se vuoi proprio, ti accompagno volentieri alla porta".

Aggiungiamo anche che ai problemi citati, come in ogni condominio che si rispetti, vi sono anche casi di morosità vedi, la Famiglia Grecia, che ogni due per tre è costretta a chiedere prestiti e dilazioni. L'amministratore condominiale gli ha concesso ultimamente l'ennesimo prestito ma praticamente gli ha pignorato, lavastoviglie, camera da letto, servizi igienici ed il gatto.

In mezzo a tutto questo, naturalmente, quello che era l'idea di fondo dei padri costruttori va scemandosi in rigurgiti di nazionalismi anacronistici e dannosi.. Al posto di un condomino, dove prosperi solidarietà, fratellanza e libera circolazione di mezzi e persone, oggi abbiamo catene alle porte, cancelli di ferro e barricate, che di fatto ci hanno recluso in prigioni domestiche.  Ignorando le grida di aiuto di quelli che vivono all'interno del nostro stesso stabile, ma ancor più di coloro che ci stanno urlano dal marciapiede, in fuga da palazzi che abbiamo contribuito a far crollare.

Personalmente anche se profondamente deluso da come stiano andando le cose, rimango ancora oggi convinto che se al posto di banchieri e finanzieri, al comando vi fosse anche solo un neurone delle menti che hanno permesso questo sogno 70 anni fa, oggi potremmo tutti aspirare ad un futuro migliore. Più solidali, più responsabili e più accoglienti verso tutti.

E ci renderemmo conto di apparire più stupidi anche solo a pensare di considerarsi veneti o siciliani, invece che italiani, o meglio europei.




In tutta Europa si contano diversi movimenti a tal proposito è utile questo articolo del Corriere della Sera per una visione d'insieme anche se dell'anno scorso.